lunedì 5 gennaio 2015

Anno nuovo, vita nuova: manteniamo i nostri buoni propositi



Eccoci arrivati all'inizio di un nuovo anno, ancora tutto da scoprire... E da progettare. Quanti di noi, durante il periodo delle Feste natalizie, si saranno dedicati a compilare, anche solo mentalmente, una lista dei "buoni propositi" per i mesi a venire? Quanti di noi si saranno detti: "Stavolta lo faccio, questa cosa la cambio... Basta con le vecchie abitudini, è il momento di rivoluzionare tutto!".. Probabilmente la stragrande maggioranza delle persone percepisce questo particolare momento di passaggio da un anno all'altro come un'occasione in cui tutto diventa possibile, in cui finalmente possiamo buttarci alle spalle ciò che non ci piace più o ci fa male, e puntare a ciò che desideriamo davvero.

Naturalmente in questa situazione gioca un ruolo decisivo il valore simbolico del "confine" convenzionale tra un anno e l'altro: a causa di quel numero che cambia ci sembra proprio di poter buttare via l'anno vecchio, e con esso tutto quello che non vogliamo faccia più parte della nostra vita, mentre l'anno nuovo (ancora "immacolato", ricco di opportunità) diventa il depositario di tutte le nostre speranze di riscatto. Questo è il periodo in cui, tradizionalmente, si abbandonano anche concretamente diverse cose vecchie, nonché quello in cui si leggono di più gli oroscopi, sempre per le stesse ragioni: abbiamo il desiderio di rinnovarci, e trepidiamo nell'attesa che il futuro ci porti quella svolta in cui tanto speriamo. A tal proposito, due punti meritano di essere tenuti a mente sempre:

  1. in realtà, ogni giorno può essere l'inizio di un nuovo anno, di una nuova vita. Come si diceva, il cambiamento di data ha un forte valore simbolico (il "nuovo inizio" di un ciclo... E' la ragione per cui, normalmente, le diete iniziano di lunedì), ma il tempo ha davvero valore in base al significato che gli diamo noi, non è necessariamente quello che viene scandito dal calendario. Ogni giorno noi possiamo cambiare, e decidere come farlo;
  2. la casualità e, di conseguenza, la "fortuna" e la "sfortuna" fanno sempre parte della nostra vita, ma è senz'altro irrazionale aspettarsi che gli astri (o qualche altro evento esterno e per noi ingovernabile) decidano del nostro destino, in positivo o in negativo, o che le nostre vicende siano già "scritte" senza che noi si possa in qualche modo intervenire. Razionale (e utile) è invece considerare che abbiamo una consistente percentuale di possibilità di influenzare l'andamento della nostra vita, e che la possibilità si accompagna alla responsabilità : noi possiamo scegliere come comportarci, e dobbiamo saper valutare le possibili conseguenze dei nostri comportamenti, così come -rispetto al passato- possiamo modificare il nostro punto di vista su una determinata situazione, la nostra percezione di un dato evento, e dovremo affrontare i cambiamenti che questa diversa posizione porterà necessariamente con sé.

Ripartiamo con il piede giusto:


  • riflettiamo su quali siano le priorità, ovvero le cose che desideriamo e possiamo cambiare con le nostre sole forze, per quanto impegnative possano essere: mettiamole nero su bianco, compilando una lista;
  • non pensiamo di realizzare questi cambiamenti in un futuro imprecisato nel corso dell'anno, "quando si avrà il tempo" o "quando sarà possibile": partiamo da oggi, dal momento presente e dividiamo le nostre "mete" in tante tappe, tanti passi più piccoli, impegnandoci a concentrarci di volta in volta su uno solo di essi. Questo faciliterà notevolmente le cose, e ci farà avere un'idea più precisa (e più gratificante) dei risultati raggiunti via via;
  • lasciamo andare la frustrazione, il risentimento, la tristezza, la rabbia per ciò che finora non siamo riusciti a raggiungere o a costruire. Non abbiamo bisogno di portare durante il nostro percorso dei pesi inutili, al contrario dobbiamo alleggerire il più possibile il carico, volerci bene e porre attenzione solo a ciò che potrà darci dei risultati positivi;
  • anche nelle relazioni, cerchiamo di non trascinare con noi delle "zavorre" che ci impediscano di progredire nel nostro cammino: concentriamoci sui rapporti che contano, che ci gratificano ed in cui noi per primi ci sentiamo liberi di dare il meglio di noi stessi. Lasciamo andare chi ha sempre una critica in tasca, chi ci vorrebbe diversi da come siamo, chi ci utilizza come "cestino delle cartacce" per alleggerirsi della propria negatività, chi ci sminuisce. Non sono questi i rapporti che fanno bene;
  • concentriamo i nostri sforzi su ciò che ci permette di essere noi stessi, di fare quello che più ci piace ed in cui ci sentiamo bravi; cerchiamo di capire quali sono i nostri punti di forza, anche correndo il rischio di buttarci in qualche cosa di completamente nuovo. Mettiamoci alla prova, e se ogni tanto scivoleremo non importa: ogni giorno è il giorno giusto per ricominciare.